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Ratei attivi e passivi

Cosa sono i Ratei Attivi e i Ratei Passivi

Ratei Attivi e Ratei Passivi: leggendo questa guida capirai cosa sono e come si gestiscono da un punto di vista contabile.

Ratei e Risconti: breve premessa 

La registrazione contabile dei Ratei e Risconti rientra tra le scritture di assestamento del bilancio.

Le scritture di assestamento sono scritture contabili che servono a determinare la corretta competenza economica degli eventi aziendali contabilmente rilevanti.

Tali scritture, quindi, servono a rendere il bilancio rispondente al principio della competenza economica.

Il principio della competenza economica afferma che il Conto Economico riferito ad un dato periodo deve contenere soltanto quelle componenti di reddito sostenute effettivamente nel periodo, prescindendo dalla loro manifestazione finanziaria.

Detto questo è bene fare una precisazione importante.

Da un punto di vista di Conto Economico, la realizzazione dei ricavi e il sostenimento dei costi sono del tutto slegati dal concetto di “denaro” o di “entrata di cassa”.

Questo vuol dire che io posso conseguire un ricavo in dato momento anche se incasserò questo ricavo più avanti nel tempo.

Questo concetto è strettamente legato al fatto che l’ottenimento di un ricavo genera da un punto di vista contabile (e quindi di partita doppia) un corrispondente credito. Credito che verrà poi saldato al momento dell’incasso.

Lo stesso dicasi, ovviamente se parliamo di costi dove al posto di un credito sorgerà un debito.

Dal punto di vista contabile, quindi si ottiene un ricavo:

– se vendiamo un bene, solo nel momento in cui il bene è giuridicamente passato di proprietà da chi vende a chi compra (ossia quando sono stati trasferiti rischi e benefici).

– se vendiamo un servizio, solo nel momento in cui il servizio è completato o, nel caso di servizi continuativi (come per esempio un affitto attivo), il ricavo si registrerà con un criterio di proporzione temporale.

Parimenti, si sostiene un costo:

– se acquistiamo un bene, solo nel momento in cui il bene è giuridicamente passato sotto la nostra proprietà (ossia quando sono stati trasferiti a noi rischi e benefici).

– se acquistiamo un servizio, solo nel momento in cui il servizio che ci è stato reso è stato completato o, nel caso di servizi continuativi (come per esempio un affitto passivo), il costo si registrerà con un criterio di proporzione temporale.

Le scritture di assestamento o di fine periodo si distinguono in scrittura ed integrazione e strutture di rettifica.

Le scritture d’integrazione consistono nell’inserimento di componenti di reddito positivi o negativi (ricavi o costi) non registrati con le scritture già presenti in contabilità fino a quel momento.

Le scritture di rettifica, invece, comportano una variazione di componenti di reddito già rilevate in contabilità.

Per quanto riguarda Ratei e Risconti…
… I Ratei Attivi e i Ratei Passivi rientrano tra le scritture di integrazione
… I Risconti Attivi e i Risconti Passivi rientrano tra le scritture di rettifica

Vediamo di analizzare sia per i Ratei Attivi che per i Ratei Passivi queste varie tipologie di scritture facendo degli esempi pratici.

Naturalmente in questo articolo si parlerà diffusamente di due dei quattro documenti che formano il bilancio d’esercizio aziendale ovvero il Conto Economico e lo Stato Patrimoniale.

In ogni caso ho scritto due intere guide, una dedicata al Conto Economico e l’altra allo Stato Patrimoniale che puoi consultare cliccando qui:

– IL CONTO ECONOMICO: LA GUIDA COMPLETA (CLICCA QUI)

– LO STATO PATRIMONIALE: LA GUIDA COMPLETA (CLICCA QUI)

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I Ratei Attivi

I RATEI sono quote di costi o di ricavi di competenza di più esercizi in parte già maturati nell’esercizio in corso che avranno una manifestazione finanziaria negli esercizi successivi.

In particolare un Rateo Attivo è un credito che sorge a fronte di un ricavo che pur essendo di competenza dell’esercizio appena trascorso non è ancora stato rilevato in contabilità nell’esercizio in esame in quanto non si è manifestati finanziariamente.

Facciamo un esempio di rateo attivo:

Ipotizziamo di aver sottoscritto un prestito obbligazionario che stacca una cedola semestralmente posticipata al 30/04 e al 31/10 di ogni anno. L’importo della cedola è 1.000.

Ipotizzando di essere al 31/12/19, incasserò la prossima cedola al 30/04/20, cedola che, quindi, sarà riferita ad un periodo a cavallo di due anni ed in particolare sarà riferita al periodo 01/11/19 – 30/04/20.

Avremo, quindi, una parte di cedola di competenza del 2019 riferita al periodo 01/11/19 – 31/12/19.

Al 31/12/19, per rispettare il principio di competenza, dovrò iscrivere un rateo attivo pari ad Euro 333,33 pari a 1.000 / 6 * 2.

Vediamo di specificare meglio: 1.000 è l’importo della cedola semestrale. Per ottenere l’importo di competenza del 2019 divido per 6 (il numero di mesi di maturazione della cedola) e moltiplico per due (ovvero i mesi di competenza del 2019). Quindi un terzo della cedola sarà di competenza del 2019 e deve essere registrato nel Conto Economico dell’anno.

La rilevazione contabile in partita doppia del Rateo Attivo avviene iscrivendo la voce “ratei attivi” nello Stato Patrimoniale e usando come contropartita gli opportuni conti di Conto Economico.

Tornando al nostro esempio, di seguito riepilogo le scritture contabili:

SCRITTURA CONTABILE AL 31/12/2019

In sede di riapertura dei conti i ratei attivi verranno riaperti in DARE e al momento dell’incasso della cedola nel 2020 la scrittura contabile in partita doppia della chiusura del rateo attivo sarà la seguente:

In questo modo nel 2020, a fronte di un incasso di Euro 1.000, sarà correttamente registrato il provento di competenza pari soltanto ad Euro 666,66, in quanto la differenza (Euro 333,33) era di competenza del 2019.

Qui ti propongo una rappresentazione grafica di quello che ti ho illustrato finora.

I Ratei Passivi

In particolare un Rateo Passivo è un debito che sorge a fronte di un costo che pur essendo di competenza dell’esercizio appena trascorso non è ancora stati rilevati in contabilità al 31.12 in quanto non si è ancora manifestato finanziariamente.

Facciamo un esempio di rateo passivo:

Ipotizziamo di aver emesso un prestito obbligazionario che stacca una cedola semestralmente posticipata al 30/04 e al 31/10 di ogni anno. L’importo della cedola è 1.000.

Ipotizzando di essere al 31/12/19, pagherò la prossima cedola al 30/04/20, cedola che, quindi, sarà riferita ad un periodo a cavallo di due anni ed in particolare sarà riferita al periodo 01/11/19 – 30/04/20.

Avremo, quindi, una parte di cedola di competenza del 2019 riferita al periodo 01/11/19 – 31/12/19.

Al 31/12/19, per rispettare il principio di competenza, dovrò iscrivere un rateo passivo pari ad Euro 333,33 pari a 1.000 / 6 * 2.

Vediamo di specificare meglio: 1.000 è l’importo della cedola semestrale. Per ottenere l’importo di competenza del 2019 divido per 6 (il numero di mesi di maturazione della cedola) e moltiplico per due (ovvero i mesi di competenza del 2019).

Quindi un terzo della cedola sarà di competenza del 2019 e deve essere registrato nel Conto Economico dell’anno.

La rilevazione contabile in partita doppia dei Ratei Passivi avviene iscrivendo la voce “ratei passivi” nello Stato Patrimoniale e usando come contropartita gli opportuni conti di Conto Economico.

Tornando al nostro esempio, di seguito riepilogo le scritture contabili:

SCRITTURA CONTABILE AL 31/12/2019

In sede di riapertura dei conti i ratei passivi verranno riaperti in AVERE e al momento del pagamento della cedola nel 2020 la scrittura contabile in partita doppia della chiusura del rateo passivo sarà la seguente:

In questo modo nel 2020, a fronte di un pagamento di Euro 1.000, sarà correttamente registrato il costo di competenza pari soltanto ad Euro 666,66, in quanto la differenza (Euro 333,33) era di competenza del 2019.

Qui ti propongo una rappresentazione grafica di quello che ti ho illustrato finora.

 

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I Ratei: video lezione

Ecco come promesso arrivati alla video lezione dedicata ai Ratei. 

Questo video è tratto direttamente dal mio video corso on line completo “Dalla Partita Doppia al Bilancio”.

Conclusioni

Eccoci giunti alla fine di questo lungo articolo. Spero di aver esemplificato nella maniera più semplice possibile un argomento che di solito è piuttosto complicato non solo per chi sia approccia per la prima volta ai temi della Contabilità ma anche per chi è già più esperto.

Se volessi avere ulteriori informazioni sul mio conto e sul perché ho le competenze per poter scrivere di questi argomenti su questo blog ti invito a visitare la mia pagina di presentazione o il mio profilo Linkedin.

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